L’offerta di lavoro a Genova è sistemicamente sbilanciata verso commercio e trasporti, settori che sono tra quelli maggiormente a rischio di offrire cattivi lavori: bassi stipendi, carichi orari logoranti, precarietà.
Le scelte di Toti e Bucci ci indirizzano verso una città di plastica, ridotta a vetrina per i turisti, in cui ogni iniziativa è fondata sul consumo, rivolta a chi se la può permettere e che ignora tutti gli altri. Una città immobile, che promuove il benessere di chi sta già bene, la competizione tra persone e tra città, premia le imprese che depredano i territori e si basano su lavori precari e pagati male.
Dobbiamo favorire un sistema economico inclusivo, fondato su lavori gratificanti, con stipendi, carichi e tempi di lavoro giusti e organizzato in modo da generare ricchezza distribuita per tutte le persone.
Il comune è uno dei principali datori di lavoro, compratore di beni e servizi e leader nelle iniziative in città. Per questo vogliamo che incrementi le spese di acquisto di beni e servizi nell’economia locale e incoraggi altri enti pubblici e privati a fare lo stesso, che inserisca clausole sociali nei contratti di fornitura, a esempio sulla parità di trattamento tra i generi e la formazione dei lavoratrici e lavoratori garantendo una giusta retribuzione.
Vogliamo un comune protagonista nell’incentivare e investire su assi economici strategici, promuovendo lo sviluppo di cooperative di lavoratori, anche con operazioni di workers buy outs, cioè l’acquisto di una società ormai destinata al fallimento da parte di chi ci lavorava.
Cambiare il mercato del lavoro è certamente complesso ma da qualche parte bisogna iniziare. Abbiamo scelto di dare continuità alla campagna realizzata l'anno scorso e ci siamo dati questi due obiettivi per giugno 2024.
In autunno vogliamo realizzare un nuovo dossier, che analizzi la situazione del lavoro giovanile in tutta la Liguria e poi arrivare a formulare una proposta più complessa a gennaio, con l'ambizione di farla diventare uno dei temi centrali alle elezioni regionali 2025.
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Dopo 6 mesi di proteste sullo sfruttamento di volontarie e volontari alla Ocean Race abbiamo vinto. Il Comune infatti ha dichiarato che tutto il personale di Genova Jeans è stato retribuito, a differenza di quanto era accaduto nell'edizione precedente, nel 2021 e nella stessa Ocean Race.
Negli ultimi anni il nostro Centro Studi ha concentrato le attività di ricerca sul tema del lavoro e ha pubblicato un dossier sulla bassa qualità del lavoro offerto a chi è giovane a Genova.
A inizi 2024 è stato aggiunto un nuovo capitolo dedicato ai tirocini che dimostra come siano diventati una forma di sfruttamento.
La nostra ricerca sui cattivi lavori che rendono Genova una città inospitale per le persone giovani.
Il nostro dossier che rivela come i tirocini siano diventati una forma di sfruttamento invece che occasione formativa.
A novembre 2022 abbiamo organizzato un convegno internazionale con l'obiettivo di dare un contributo al ripensamento del sistema economico globale per superare il capitalismo neoliberista.
Proposte per una giusta transizione ecologica verso un’economia solidale ed egualitaria da ospiti internazionali.
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