Dobbiamo raccogliere 2000 firme per costringere il consiglio comunale a votare due proposte popolari per garantire il salario minimo e il diritto alla casa a Genova.
La delibera impegna il comune a:
fermare la svendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica;
censire lo stato di utilizzo delle case in città, sia di proprietà pubblica che privata;
ad attivarsi presso i grandi proprietari di case in stato di abbandono ingiustificato affinchè siano rimesse a disposizione delle persone anche prevedendo un intervento diretto di ARTE e favorendo che siano riammesse sul mercato a canone concordato;
a stabilire misure fiscali per penalizzare lo stato di ingiustificato inutilizzo da parte dei grandi proprietari privati;
a ricorrere, nei casi più gravi, all’istituto della requisizione per far fronte a situazioni di emergenza abitativa.
SCARICA IL TESTOIn Italia 5,2 milioni di famiglie (il 20,5% del totale), pari a 11,8 milioni di persone, vivono in affitto. Di queste, 900mila si trova in povertà assoluta.
A Genova l’80% degli sfratti avviene per morosità incolpevole degli inquilini. Nel 2022 le richieste di sfratto in città sono state 2471, di cui 747 eseguite.
Nel frattempo quasi 35mila case a Genova sono sfitte, più del 10% del totale. In Italia nel 2019 le case non
occupate erano più di 10 milioni, cioè il 30% del totale.
La delibera impegna il comune a:
garantire che nelle procedure di gara sia previsto un trattamento economico minimo inderogabile di almeno 9 euro l’ora;
effettuare una ricognizione su tutti i contratti stipulati a partire dal 2022 per verificare le condizioni applicate e
definire azioni conseguenti;
a verificare il rispetto dei contratti redigendo un report ogni 6 mesi relativo a tutti gli appalti del Comune di Genova;
a organizzare incontri con i sindacati per verificare come raggiungere l’obiettivo che tutti i contratti in esser
prevedano un trattamento economico minimo inderogabile pari a 9 euro l’ora.
Tra il 1990 e il 2020 l’Italia è l’unico tra i paesi OCSE ad avere un valore negativo (-2.9%) nella variazione
dei salari.
Nei primi nove mesi del 2024 la Liguria ha perso quasi 9mila posti di lavoro
dipendenti con un aumento della precarietà e della povertà.
Tra le persone giovani a Genova il 42% dichiara di guadagnare 6-8 euro all’ora, il 10% di meno. Il 33% prende parte del suo compenso in nero e il 44% non ha avuto retribuite delle ore di lavoro svolte.
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